Perché la carta igienica è quasi sempre bianca?


Hai mai notato che quasi tutta la carta igienica è bianca? Non è un caso, né una moda passeggera. Anche se a volte esistono rotoli colorati o decorati, il bianco è il re incontrastato del bagno. Ma perché proprio questo colore? Ti sorprenderà sapere che dietro un oggetto così quotidiano si nascondono motivi chimici, economici, igienici… e persino psicologici.


1. La carta nasce… marroncina (e viene sbiancata)


La materia prima della carta igienica è la polpa di cellulosa, ottenuta dagli alberi. Il suo colore naturale è beige-marroncino, non bianco. Per ottenere il candore a cui siamo abituati, la polpa viene sbiancata, spesso con processi a base di ossigeno o perossido, molto più delicati rispetto al passato (quando si usava il cloro).


Il bianco, quindi, non è "naturale", ma è diventato lo standard. Perché?


2. Perché il bianco “sembra” più pulito


Nel nostro immaginario, bianco = igiene. Un rotolo candido ci trasmette l’idea di qualcosa di pulito, sicuro, sanitario. È lo stesso motivo per cui i camici dei medici sono bianchi, o perché i piatti al ristorante lo sono spesso: per dare l’idea di purezza.


Una carta igienica colorata (blu, rosa, gialla) può sembrare divertente, ma non comunica la stessa sensazione di “freschezza” e “pulito”. E quando si tratta di bagno… non è un dettaglio da poco.


3. Colorare la carta costa di più (e ha meno senso)


Aggiungere pigmenti alla carta igienica significa spendere di più nel processo produttivo. Inoltre, i coloranti devono essere sicuri per la pelle e anallergici, e questo limita la scelta e aumenta i costi.


Considerando che la carta igienica è un prodotto “a consumo rapido” (non è un vestito o un oggetto da collezione), perché spendere di più per un dettaglio che, letteralmente, finisce nello scarico?


4. È più facile da riciclare e smaltire


La carta igienica bianca è più facile da trattare nei processi di riciclo e smaltimento. I coloranti possono interferire con alcuni sistemi ecologici, soprattutto nei paesi con impianti di trattamento delle acque particolarmente delicati.


Quindi, bianco = più ecologico, almeno in termini di filiera e smaltimento.


5. Il bianco evidenzia… quello che deve evidenziare


Lo diciamo con eleganza: la carta igienica serve anche a verificare la pulizia. E il bianco è perfetto per questo. Una carta colorata, per quanto più “fashion”, nasconderebbe ciò che invece deve farci capire quando abbiamo finito il lavoro.


E le versioni colorate? Una moda (quasi) sparita


Negli anni '70 e '80, erano molto diffuse carte igieniche colorate, profumate e persino coordinate con l’arredamento del bagno. Ma con l’arrivo di regolamentazioni più severe sulla sicurezza dei prodotti per la pelle, molte di queste opzioni sono sparite dagli scaffali. In più, i gusti sono cambiati: oggi si prediligono semplicità, sostenibilità e praticità.


Conclusione: il bianco vince (e convince)


La carta igienica è bianca perché ci rassicura, è più igienica, costa meno, e fa bene all’ambiente. Nonostante le alternative esistano, il bianco ha resistito a mode, tendenze e colori pastello. È la dimostrazione che, a volte, la scelta più semplice… è anche la più sensata.

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